Filologo italiano. Ostacolato negli studi prediletti di
filologia dalla famiglia, si laureò in Farmacia. Divenuto professore di
letteratura greca, ebbe fino dal 1859 la cattedra di Pisa per intercessione del
duca Caetani e poté finalmente dedicarsi con tranquillità alla sua
opera di studioso. Da Pisa passò a Firenze ove insegnò presso
l'Istituto di Studi Superiori. Temperamento solitario, fu però sempre
circondato da un vasto stuolo di discepoli che lo seguirono in quell'indirizzo
di studi basati sul metodo storico-filologico creato da lui stesso con
l'amicizia e la collaborazione di A. D'Ancona. Al
C. dobbiamo opere
fondamentali nel campo degli studi comparativi, come il suo capolavoro,
Virgilio nel Medio Evo (1872). Scrisse
Intorno al libro di Sindbad
(1869) e le
Novelle popolari italiane illustrate. Promotore degli scavi
di Creta, illustrò un importantissimo documento dell'epoca minoica:
Le
leggi di Gortuna (1893) (Roma 1835 - Firenze 1927).